A Gubbio si svolge il torneo degli scacchi viventi, e il Vescovo regala a Don Matteo un libro in cui vengono narrate le precedenti edizioni: ci sono scritti gli elenchi dei partecipanti, l'andamento delle singole partite mossa per mossa e gli esiti finali di ogni torneo. La gioia e l'entusiasmo della popolazione per questo evento viene rovinata dall'azione di un misterioso aggressore che spara a degli uomini anziani con lo scopo di ferirli alle gambe, e poi rivendica questi gesti usando il soprannome "Re degli scacchi". Un carabiniere di cognome Geremia viene gravemente ferito durante una notte nel tentativo di sventare un attacco del re degli scacchi. Il terrore si diffonde in città, e un colonnello arriva in caserma e rimprovera il capitano Anceschi e il maresciallo Cecchini perché non sono ancora riusciti ad identificare questa persona. Don Matteo, consultando il libro regalatogli dal Vescovo, scopre che gli anziani feriti dal re degli scacchi avevano partecipato a un'edizione del torneo degli scacchi viventi molti anni prima, quando un giocatore molto in gamba era soprannominato proprio "Re degli scacchi".